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Festa di Sant'Elena Imperatrice

Il 14 settembre la città di Quartu festeggia la sua santa patrona, Sant’Elena Imperatrice, con celebrazioni religiose e folkloristiche e un ricco calendario di eventi collaterali che durano per tutta la settimana a cavallo di questa data.

Tale data non corrisponde al giorno dedicato alla santa (che qui ricorre il 21 maggio, come da calendario ortodosso), ma alla ricorrenza cristiana della ‘Esaltazione (o Trionfo) della Santa Croce’, data in cui la città ne assume il nome, nel 1826, aggiungendo ‘Sant’Elena’ alla denominazione originaria ‘Quarto’ (che poi diventerà ‘Quartu’ nel 1862).

Flavia Giulia Elena, greca di Bitinia - sul golfo di Nicomedia,  moglie (forse solo ‘de facto’) di Costanzo Cloro e madre di Costantino che la nominò ‘augusta’ (imperatrice) nel 324 dC. A lei la tradizione cristiana fa risalire il ritrovamento della ‘vera’ croce di Cristo (in occasione del viaggio nelle province orientali a seguito del suo allontanamento da Roma per volere di Costantino, citato da Eusebio di Cesarea come ‘pellegrinaggio  in Terra Santa’) e la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

La basilica a lei dedicata a Quartu conserva infatti la reliquia di un frammento della Croce. 
Le celebrazioni religiose (preghiere, liturgie penitenziali, messe) che precorrono la festa nei primi giorni, culminano con la processione della santa, accolta con picchetto d’onore e seguita dal corteo delle congregazioni religiose che sfilano dietro ai loro stendardi, gruppi folkloristici in costume tradizionale, la banda musicale, e tutte le persone al seguito.

Il corteo percorre tutte le vie principali della città storica e fa rientro nella basilica, dove si celebra la benedizione della reliquia del  ‘lignum crucis’ del Cristo. La mattina successiva, la Messa solenne e l’affidamento della città alla patrona.

Il saluto del parroco, del sindaco e del presidente del comitato organizzatore aprono i festeggiamenti, che includono la ‘sagra dell’uva’, la mostra del pane e del dolce quartese, le mostre-mercato dei prodotti tipici della cucina e dell’artigianato. 

In parallelo a quelle religiose si svolgono infatti anche le celebrazioni rituali campestri: la sagra dell’uva,  con il raduno e la sfilata e de ‘Is traccas’ (i carri agricoli e i calessi tradizionali), degli agricoltori in abiti da lavoro che distribuiscono uva ai passanti da sopra i loro mezzi agricoli, e dei gruppi folkloristici convenuti da altri paesi della Sardegna, tutti diretti alla piazza per la benedizione dei partecipanti.

E la festa diventa celebrazione dei campi e dei raccolti, e si prolunga con i canti e i balli tradizionali, e con i ‘cantos a tenores’, le gare di poetica dialettale.  Si aprono le corti delle case storiche, con esposizione di ceste d’uva e altri prodotti tipici. I forni espongono nelle vetrine ‘su pani pintau’ il pane intagliato in forme artistiche, in una gara di ‘virtuosismo’ artigianale. Il più bello viene premiato.

E i laboratori degli antichi dolci quartesi espongono con orgoglio i loro ‘candelaus, pirichittus, pastissus, gueffus, meringas, gattò...’ incanto della tradizione pasticcera locale.

Si apre alle visite ‘Sa Dom’e farra’, la casa tradizionale-museo in piazza del Comune. E le si aggiungono, qua e là per le strade del centro, esposizioni personali di artisti ospitate in suggestivi locali,  i lavori degli studenti delle scuole preparati per l’occasione, presentazioni di libri, laboratori dimostrativi di artigianato e mostre mercato, degustazioni in musica in caratteristiche ambientazioni.

File di bancarelle distribuite ai lati delle strade del centro offrono torroni, croccanti, mandorle glassate per i più grandi, caramelle, lecca-lecca e liquirizie,  zucchero filato e mille altre leccornie, per la gioia dei bambini. Le strade si riempiono di gente allegra e chiassosa, che brulica, passeggia, e si ferma qui e là per comprare o fare capannello.

Concerti di musica classica e coro nelle piazze si alternano in calendario a quelli dei maestri di ‘launeddas’, alle esibizioni di gruppi musicali giovanili, spettacoli di teatro ‘in limba’ a cura delle associazioni amatoriali.  Non manca mai un concerto serale in piazza Sant’Elena, con partecipazione di personaggi della musica pop nazionale, ingaggiati  dal comitato organizzativo.

Lotterie, animazione per bambini e tornei sportivi di basket e calcio, corse campestri e gare ciclistiche completano  il quadro dei festeggiamenti per accontentare tutti.
E i fuochi d’artificio chiudono in bellezza le celebrazioni, lanciati solitamente alle 22 dell’ultima sera.

(Redazione: Raffaella Deiana)