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Chiesa di Santa Maria di Cepola

Nel territorio di Quartu Sant’Elena, intensamente abitato sin dall’ età preistorica a quella bizantina, il Priore di San Saturno già possedeva la chiesa di Santa Maria di Cepola, donata dai Vittorini nella seconda metà del 1089; l’edificio molto rimaneggiato, conserva l’abside e tratti dei muri perimetrali, che denotano metodi costruttivi delle maestranze locali, attive nel giudicato di Cagliari tra XI e l’inizio del XII sec.

Sorge nella Via Santa Maria e dà il nome all'intero quartiere. Probabilmente fu costruita sui ruderi di una chiesa paleocristiana ciò è testimoniato dalla presenza di un capitello corinzio e da due frammenti di colonna tardo-antichi.

Nel corso di secoli l'incuria e l'abbandono causarono dei danni notevoli, resi ancora più gravi dai numerosi e approssimativi restauri e rifacimenti, non sempre rispettosi dello stile originario.

L'edificio è anticipato da un viale alberato che porta al portone d'ingresso. L’impianto è mono navata con abside a nord-est; la copertura fin dall’inizio era lignea, oggi s’individuano le diverse fasi di realizzazione: nella prima parte è formata da tavolati più larghi mentre sono stretti nella parte terminale.

Le murature protoromaniche, in conci calcarei di media e grande pezzatura sono visibili solo nella parte esterna meridionale, dove si apre il portale centinato.

L’arco frontale dell’abside oggi ha una quota inferiore rispetto a quella originaria causato dall’innalzamento del pavimento. All'interno le pareti intonacate lasciano spazio a raffigurazioni presenti nel sotto strato non ben definite.
La pavimentazione è stata completamente rifatta in piastrelle color cotto.

La facciata esterna è di estrema semplicità. Il portale rettangolare sovrastato da una monofora strombata verso l’interno è incorniciato con pietra aggettante.

Questo fa supporre che la facciata fosse coronata da archetti, poiché nel giardino circostante sono conservati una doppia ghiera tagliata insieme con altro materiale architettonico di età romana reperito in sito. ll prospetto frontale è sovrastato da un semplice campanile a vela di fattura relativamente recente.

Sull'altare s’innalza la tela con l'immagine dell'Immacolata (realizzata da un artista sardo del '700/'800); nella navata ci sono: la statua di Maria Vergine di legno policromo, i simulacri anch’essi in legno policromo di Santo Stefano e di Santa Anastasia e una graziosa acquasantiera del '600 a forma di testa umana.

L'ampliamento dell'edificio e l'attuale facciata con il terminale ornato da merli dentati rispecchiano il gusto gotico-catalano affermatosi in Sardegna sin dal XIV sec.

Fonte: "Itinerari urbani tra archeologia e storia" - Liceo Artistico Brotzu  e Amministrazione Comunale di Quartu Sant'Elena