Ex Convento dei Cappuccini e Chiesa di S.Agata
Ex Convento dei Cappuccini
Il Convento è stato eseguito secondo i modi peculiari dell'architettura cappuccina, l'edificio trova i confronti più immediati nei primi due conventi costruiti a Cagliari dall'ordine, cioè quelli di S. Antonio, del 1591 e di S. Benedetto realizzato nel quartiere omonimo nel 1653.
Il convento di Quartu ha il lato meridionale chiuso quasi interamente dal muro della Chiesa di S. Agata e confina a nord e ad est con la piazza Matteotti (parte del suo orto), ad ovest con la via Brigata Sassari sulla quale si apriva la porta originaria, a sud con la piazza Azuni.
In questo lato fu ricavato nel 1926 l'ingresso per la casa di riposo del Buon Pastore.
Lo stato attuale del compendio è fortemente compromesso dai numerosi interventi di restauro e trasformazione subiti nel tempo e, in particolare, proprio da quelli che furono eseguiti all'inizio del secolo per adibire l'edificio a casa di riposo.
L'edificio conserva comunque ancora numerose strutture del suo impianto primitivo. Di pianta rettangolare, ha un bel chiostro quadriporticato con al centro la tradizionale cisterna, documentata per la prima volta nel 1783, ma probabilmente esistente già dal XVII secolo.
Il braccio meridionale del chiostro, chiuso da vetrate e coperto in legname nel 1926, è addossato al muro sinistro della chiesa e, per consentire la sua continuità, sono stati sventrati i contrafforti che sostengono la spinta trasversale della volta a botte della navata.
Il resto del portico, ritmato da archi a tutto sesto, è coperto, nel braccio orientale ed in quello settentrionale, da un solaio piano che sostituisce da circa cinquant'anni l'antica copertura lignea; in quello occidentale, invece, da una volta a botte ribassata.
Sui primi due bracci è stata di recente ricavata una terrazza mentre sul terzo gravano invece alcune stanze del piano superiore.
Parallelo al tratto settentrionale del portico corre un lungo corridoio voltato a botte. Tutt'intorno al chiostro è un susseguirsi di ambienti che in gran parte conservano l'originaria copertura a botte.
L'unica stanza voltata crociera è quella che chiude, ad oriente, il corridoio meridionale del chiostro.
La saletta presenta, inoltre nella parte ad est la traccia di un arco a tutto sesto che incorniciava una porta oggi murata che metteva in comunicazione con l'orto retrostante.
Sempre nel corridoio meridionale, vicino all'ambiente sopra descritto, nasce la scala ad una sola rampa voltata a botte che conduce al primo piano.
Dell'antica copertura in canne tronchi di ginepro resta qualche traccia in alcuni ambienti dove peraltro è nascosta da controsoffitti recenti, poiché altrove è stata sostituita da pesanti solai latero cementizi.
La Chiesa di Sant'Agata fu costruita verso la metà del XII secolo in stile romanico. Distrutta forse per problemi statici, fu riedificata nel 1280-1300 sulle fondazioni e parte dei muri perimetrali del vecchio edificio, utilizzando anche materiale di spoglio.
Le prime notizie sulla chiesa risalgono al 1291 quando il Papa concesse l’indulgenza ai fedeli che l’avessero visitata in occasione delle festività di S. M. Vergine e di Sant’Agata. Il monumento a navata unica ma con abside rettangolare voltata a crociera e con stile architettonico simile a San Francesco di Stampace a Cagliari, fu edificato anch’esso da maestranze pisane tra il 1274 e il 1285, secondo metodi costruttivi gotici.
L’edificio cadde in progressivo abbandono, come risulta dalla relazione della visita pastorale effettuata nel 1599 dal vescovo di Cagliari. Nel 1631 fu ceduto ai Padri Cappuccini, i quali lo restaurarono apportando pesanti modifiche per adattarlo alle loro esigenze liturgiche.
Fu riedificata la facciata, fu sostituita la copertura lignea della navata con volte a botte e a crociera e fu suddivisa in modo da ottenere un ampio presbiterio e un coro retrostante con l’ abside rettangolare. Nel 1702 tra i contrafforti del fianco destro furono costruite tre cappelle mentre nel fianco sinistro fu aggiunto il convento.
Nella seconda metà dell’Ottocento in seguito ad alcuni interventi legislativi i beni dei frati furono incamerati dallo Stato e quindi ceduti al Comune.
Intorno al 1900 l’intera struttura fu destinata a usi civili, ma già nel 1925 il sacerdote quartese Mons. Virgilio Angioni ottenne l’autorizzazione di ricovero per anziani assistiti dalle suore del Buon Pastore, che utilizzarono la chiesa come cappella. Nel 1985 il convento e la chiesa, ripresero il nome di Sant’Agata. Gli ultimi lavori di restauro iniziati nel 1990, sono terminati nel 1997.
Del primitivo edificio in stile romanico oggi sono giunte solo le fondamenta e parte dei muri perimetrali. La muratura è realizzata in pietrame e malta e il tetto rivestito di tegole, presenta due livelli poiché è più alto nella parte che copre il presbiterio.
Si presenta ad aula unica, con ampia abside semicircolare orientata a N/E. Ha una modesta facciata a capanna con portale rettangolare lunettato e sovrastato da un oculo. Dell’edificio gotico realizzato come si è detto alla fine del XIII secolo restano il prospetto laterale e posteriore visibili solo nelle parti superiori, coronati da archetti pensili.
L’interno ha la volta a botte scandita da due archi a tutto sesto impostati su mensole. Segue un ampio presbiterio dietro il quale si trovano il coro e l’abside. Dal lato sinistro si accede al convento, mentre sulla destra si sviluppano la sacrestia, il coretto e tre cappelle che furono costruite verosimilmente in tempi diversi.
La chiesa conserva solo pochi dei suoi antichi arredi fra cui una preziosa pala del Seicento ospitata nel presbiterio, attribuita al pittore genovese Orazio de Ferrari e inserita nell’altare ligneo dello stesso periodo.
Indirizzo: Via Brigata Sassari, 35 09045 Quartu Sant'Elena, Sardegna
Fonte: "Itinerari urbani tra archeologia e storia" - Liceo Artistico Brotzu e Amministrazione Comunale di Quartu Sant'Elena