Nuraghe Diana
Il Nuraghe Diana si situa sulla litoranea per Villasimius, facilmente raggiungibile percorrendo la SP17 fino a giungere alla località di Baia Azzurra-Is Mortorius.
Il nuraghe, per la sua straordinaria posizione strategica e di controllo, certamente faceva parte del sistema difensivo costiero nuragico a controllo delle rotte percorse nel Golfo degli Angeli fino a Capo Spartivento per poi procedere fino a Capo Teulada e oltre in età del Bronzo, da traffici micenei, levantini e ciprioti.
Dagli studi finora condotti il nuraghe Diana si ascrive alla fase nuragica del Bronzo Recente (XIV sec. a.C); con una fase di occupazione in età Punica e in età Romana Reppublicana (fra il II e I a.C.
Il nuraghe Diana si erge sulla sommità di una collinetta a nord del promontorio di Is Mortorius, a circa 100 m. dal mare. Occupa una straordinaria posizione di controllo sul Golfo degli Angeli e si situa a 35 m s.l.m. in posizione dominante sul promontorio granitico di Is Mortorius.
Il Nuraghe risulta riutilizzato in epoca storica con la costruzione di una postazione d’avvistamento militare, sovrapposta alla Tholos centrale del nuraghe, risalente all’ultimo conflitto mondiale e che rientra nell’ambito della difesa costiera denominata "Batteria C. Faldi".
Il Nuraghe Diana, nel suo schema planimetrico, presenta una pianta composta dal mastio o Tholos Centrale, da due torri minori, un vano scala e un vano di disimpegno collegate tra loro da ciclopiche cortine murarie che ne delineano una pianta a forma triangolare del tipo cosiddetto a tancato, racchiudenti un cortile quadrangolare, con ingresso aperto a sud-est.
Lungo l’asse principale della cortina-ingresso-cortile, è apprezzabile la presenza di una coppia di garitte a transetto, ricavate nello spessore murario della stessa cortina Sud.
E’ presente un ben conservato cortile interno, ad andamento quadrangolare, con funzioni anche di disimpegno per l’accesso ai diversi ambienti del nuraghe, quali la Tholos Centrale e le Torri laterali B e C, munite di corridoi di accesso.
Il vano di disimpegno, posto lungo il perimetro murario sud-ovest; è stato recentemente oggetto di un intervento di restauro e consolidamento che ne ha consentito il recupero e la restituzione di una interessante pavimentazione.
Il Vano Scala dove sono presenti gradini, che si sviluppano lungo il perimetro murario est del cortile, fanno supporre che il monumento fosse caratterizzato da piani superiori.
All’interno del monumento sono presenti accorgimenti architettonici di pregio, quali due poderose nicchie, perfettamente simmetriche tra loro, e la finestrella triangolare della Tholos Principale che si affaccia sul cortile.
La Tholos Centrale o Mastio risulta sovrastata da una torretta di avvistamento, riferita al periodo bellico (II° guerra mondiale), raggiungibile dall’esterno tramite una rampa di gradini granitici, cementati dagli stessi militari e presenta un pavimento in cemento armato, munito di botola che si apre verso l’interno della poderosa e ben conservata Tholos Centrale.
Il nuraghe, interamente ricavato dal granito, è stato realizzato in un unico momento e rivela paramenti murari in opera subquadrata e poligonale realizzata con massi di notevoli dimensioni.
Lungo il perimetro esterno del nuraghe, a ridosso del lato nord-ovest del nuraghe, sono stati riportati alla luce i basamenti di alcune capanne, una delle quali risultate pavimentate.
E’ accertata la presenza di un villaggio a ridosso del nuraghe e sulle pendici della collinetta.