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Il Parco Naturale
Lo stagno di Molentargius è riconosciuto negli elenchi ufficiali delle aree umide da sottoporre a tutela
Il sistema degli stagni di Molentargius e Quartu è compreso all'interno dell'area metropolitana dell'hinterland di Cagliari, immediatamente adiacente agli insediamenti urbani. È delimitato a nord dalla città di Quartu Sant'Elena e dagli insediamenti commerciali e industriali che formano la cintura di collegamento fra Cagliari e l'hinterland, a ovest e a sud da alcuni quartieri di Cagliari (San Benedetto, Genneruxi, La Palma, Quartiere del Sole, Poetto), a sud-est dalla striscia costiera del Poetto, a est dal Margine Rosso, quartiere periferico di Quartu Sant'Elena.
Si raggiunge facilmente da tutte le direzioni attraverso la rete di strade a scorrimento veloce che innerva l'area metropolitana.
Le migliori viste panoramiche si hanno dal Viale Europa sul colle di Monte Urpinu, dalla Sella del Diavolo, dal lungomare del Poetto e dal Viale Colombo di Quartu.
L'origine del sistema degli stagni costieri di Molentargius e di Quartu risale al Pleistocene, i cui ripetuti cicli di ingressione e regressione marina hanno portato al deposito di due strisce sabbiose alluvionali.
Quella più interna, Is Arenas (la cui denominazione in sardo campidanese significa le sabbie), è una spiaggia fossile che separa il bacino delle Saline dal Bellarosa maggiore.
Quella più esterna, il Poetto, è un sistema retrodunale più recente che separa le Saline e lo stagno di Quartu dal Golfo degli Angeli.
Dal punto di vista idrologico il sistema di stagni è alquanto complesso e si distingue in più formazioni.
Il Bellarosa minore è lo stagno più interno, composto di acqua dolce, situato nella zona settentrionale del sistema di stagni ed è alimentato da alcuni torrenti e dalle acque affinate provenienti dall'impianto di fitodepurazione detto "Ecosistema Filtro".
I torrenti sono: Riu Mortu: attraversa il comune di Monserrato. Nel suo tratto finale passa fra i centri abitati di Monserrato e Pirri (frazione di Cagliari) confluendo sul lato nordoccidentale del Bellarosa minore presso il Viale Marconi di Cagliari.
Riu Nou: attraversa il territorio del comune di Selargius. Nel suo tratto finale passa a ovest del centro abitato di Selargius confluendo sul lato settentrionale dello stagno, presso un noto centro commerciale.
Riu Is Cungiaus: scorre lungo il confine fra i comuni di Quartucciu e Quartu Sant'Elena. Nel suo tratto finale attraversa la periferia occidentale di Quartu confluendo sul lato nordorientale del Bellarosa minore.
L'"Ecosistema Filtro" è un grande impianto di fitodepurazione, o meglio un'area umida artificiale, costruita durante i lavori di risanamento che sfrutta le capacità autodepurative tipiche di questi ambienti per affinare una parte delle acque provenienti dal depuratore di Is Arenas e renderle idonee all'alimentazione degli stagni.
Oggi è parte integrante del sistema degli stagni ad acqua dolce ed è esso stesso sito di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici, tra cui specie protette.
Il Bellarosa maggiore occupa il settore centrale degli stagni, compreso fra il Bellarosa minore e la striscia de Is Arenas e costituisce il bacino di prima evaporazione della salina di Stato, ora dismessa.
Le Saline è costituito dal sistema di bacini compreso fra la striscia di Is Arenas e la città di Quartu a nord e la striscia del Poetto a sud. Da est a ovest è composto dal bacino di seconda evaporazione, da quello di terza evaporazione e dal sistema delle vasche salanti.
Il settore orientale è noto anche con il nome di Stagno di Quartu.
Il regime idrografico, alquanto complesso, è il risultato di una modificazione strutturale dell'Uomo, finalizzata allo sfruttamento delle Saline e, in epoche più recenti, al risanamento ambientale dell'ecosistema.
Il regime naturale, realizzate in epoca Sabauda, si basava sull'alimentazione del Bellarosa minore con le acque dolci dei corsi d'acqua a regime torrentizio provenienti dal Campidano di Cagliari.
Il sistema lacustre costiero, corrispondente ai bacini delle Saline e dello di Quartu, era fisicamente separato dal Golfo degli Angeli dal sistema retrodunale del Poetto e per natura sarebbe destinato al progressivo prosciugamento con il deposito di un suolo alluvionale sabbioso.
Nel 1985 la tracimazione di acque dolci inquinanti in alcune zone della salina ha portato il blocco dell'attività produttiva, ed oggi la circolazione delle acque viene mantenuta esclusivamente al fine di tutelare il delicato ecosistema ed evitare il suo prosciugamento.
La flora dello stagno di Molentargius ha subito, per i motivi sopra esposti, una drastica trasformazione. Gli elementi floristici più importanti sono di quattro tipi:
Una vegetazione igrofita d'acqua dolce in progressiva espansione nel Bellarosa minore, di cui i componenti più evidenti sono i canneti con associazioni floristiche a Phragmites, Typha e Scirpus.
Una vegetazione alofita o xerofita composta da piante annuali o perenni nelle zone soggette a periodiche inondazioni con acque salmastre o a prosciugamenti e lungo i canali perimetrali, di cui sono tipici rappresentanti Juncus, Suaeda, Arthrocnemum, Halopeplis, Salicornia, Atriplex e altre Chenopodiaceae.
Una complessa vegetazione tendenzialmente xerofita o aloxerofita composta da specie arbustive o erbacee nelle aree a scarsa vocazione agronomica nella fascia di Is Arenas.
Si tratta per lo più di aree con la fisionomia di vere e proprie nicchie che secondo le condizioni ospitano una vegetazione alofita (Arthrocnemum, Suaeda, Atriplex, Salsola, ecc.) o igrofita d'acqua salmastra o dolce (Tamarix, Typha, Arundo, Phragmites).
Una vegetazione idrofita rappresentata da alghe e piante acquatiche di specie differenti secondo la salinità delle acque. In particolare vanno citate le praterie sommerse Ruppia maritima nelle vasche delle Saline: i semi di questa specie hanno un ruolo non trascurabile nell'integrazione della dieta dei Fenicotteri e di altri uccelli.
L'avifauna rappresenta l'elemento naturalistico di maggior rilievo per lo stagno di Molentargius.
Nonostante la stretta vicinanza dell'area urbana e la potenziale minaccia della pressione antropica, gran parte delle specie ornitiche nidificanti ha trovato nel Bellarosa minore le condizioni ideali per la nidificazione.
Le specie di maggior interesse in quanto protette ai sensi della Direttiva n. 409 del 1979 ("Uccelli selvatici") dell'Unione europea sono le seguenti:
Pellicaniformi: Cormorano
Ciconiformi: Airone bianco maggiore , Airone rosso, Garzetta , Mignattaio , Nitticora , Sgarza ciuffetto , Spatola , Tarabusino
Fenicoteriformi: Fenicottero rosa
Anseriformi: Alzavola , Fischione , Germano reale , Mestolone , Moretta , Moretta tabaccata , Moriglione
Accipitriformi: Falco di palude
Gruiformi: Pollo sultano , Porciglione
Caradriformi: Avocetta, Beccapesci , Cavaliere d'Italia , Combattente , Fraticello , Gabbiano corso , Gabbiano roseo , Mignattino , Mignattino piombato , Piro piro boschereccio , Sterna comune , Sterna zampenere
Coraciformi: Martin pescatore
Passeriformi: Calandrella , Calandro, Usignolo di fiume , Magnanina , Pettazzurro
Oltre all'avifauna, fra i Vertebrati presenti nello stagno vanno citati anche gli Anfibi e i Rettili. Le specie di maggior interesse sono le seguenti:
Anfibi: Rospo smeraldino, Raganella sarda
Rettili: Testuggine d'acqua , Testuggine comune , Testuggine marginata, Lucertola campestre , Gongilo, Biacco, Colubro ferro di cavallo
Fenicotteri rosa all'interno dello stagno di Molentargius
Un cenno particolare va fatto per il fenicottero rosa, adottato come simbolo delle zone umide del Cagliaritano.
Questa specie migratrice nidifica prevalentemente in Camargue e storicamente alcuni stagni costieri della Sardegna sono sempre stati importanti aree di sosta o siti di svernamento nel flusso migratorio fra il sud della Francia e il Nord Africa.
A partire dagli anni novanta (1993), il fenicottero ha iniziato a nidificare anche nello Stagno di Molentargius. Il sito preferito dai fenicotteri è il Bellarosa maggiore, nelle cui acque saline trova i componenti fondamentali della sua dieta (Artemia salina).